Il primo piano di uno zaino da trekking arancione.

Uno zaino da trekking organizzato nei minimi dettagli e ben strutturato può fare una grande differenza in termini di comfort, sicurezza e stabilità, sia durante una singola escursione giornaliera sia durante un’avventura di una settimana o più in tenda e sacco a pelo.

Allo stesso tempo, capisco molto bene chiunque di voi dica di trovare molte difficoltà nel capire cosa mettere nello zaino e, soprattutto, in quale quantità.

Per questo motivo ho deciso di venirvi in aiuto e stilare per voi una chiara e semplice lista di oggetti che non possono assolutamente mancare in uno zaino da escursionista bisognosə di aria aperta e natura!

Partiamo dalle origini!

I motivi per i quali è fondamentale una giusta organizzazione dello zaino da trekking sono tanti e diversificati. 

Il primo motivo che, per esperienza personale, mi viene naturale evidenziare, riguarda una giusta distribuzione del peso all’interno dello zaino.

Sembra un problema secondario quando ci troviamo, come adesso, sedutə comodamente davanti ad un pc o un tablet a leggere questo articolo,

ma vi posso assicurare che trovarsi a 1500 – 2000 metri di altitudine con uno zaino che pesa più su una spalla rispetto all’altra, o che spinge fastidiosamente sulla lombare,

non è proprio una delle migliori esperienze di escursionismo al mondo!

Partire con uno zaino con un peso ben distribuito al suo interno significa partire con un peso ben distribuito lungo tutto il proprio corpo,

a partire dalla cervicale, lungo tutta la schiena, la lombare, per arrivare alle gambe ed infine,

sicuramente di fondamentale importanza per moltə escursionistə come noi, le caviglie!

Quante volte vi è capitato di prendere delle storte molto spiacevoli e di pensare di averle prese perché avevate “lo sguardo per aria”?

E se la causa non fosse solo il vostro comportamento durante l’escursione ma anche la disposizione degli oggetti all’interno del vostro zaino?

Uno zaino con un peso ben distribuito, comunque, non viene incontro solo al nostro equilibrio e alla nostra schiena, ma ci aiuta anche ad avere sempre a portata di mano ciò che ci serve più spesso e con maggiore urgenza.

Insomma, uno zaino ben strutturato ci evita di fermarci ogni 100 metri per aprire continuamente lo zaino e andare alla ricerca disperata di oggetti che, molto probabilmente, sono finiti nel fondo dello zaino sopra ad altri oggetti del tutto inutili!

Due zaini da trekking, uno arancione e l'altro azzurro, poggiati a terra insieme a qualche vestito e delle scarpe.

Dal paragrafo precedente possiamo capire quali siano le caratteristiche principali che un buono zaino da trekking deve avere per darci modo di fare un’esperienza ottimale della nostra escursione.

Ma andiamo in ordine:

  1. Equilibrio e sicurezza: è importante distribuire il peso in modo da trovare il giusto equilibrio per il nostro corpo e baricentro. Mettiamo dunque i carichi più pesanti posizionati vicino al corpo, mentre oggetti più leggeri possono tranquillamente essere posti in posizioni più lontane;
  2. Riduzione del peso sulle spalle: evitiamo di portare centinaia di oggetti che quasi sicuramente non utilizzeremo mai! Per esempio, portare 2 o 3 Power Bank per paura di rimanere con il telefono scarico è un po’ esagerato. Inizialmente anche io ne portavo molte più del dovuto con me, però con il tempo mi sono resa conto che a fine giornata non arrivavo ad utilizzarne nemmeno una intera. Il resto era tutto peso completamente inutile;
  3. Portiamo solo l’essenziale: qui ci ricolleghiamo al discorso appena fatto. Niente zaini pesantissimi con oggetti e oggettini che nemmeno in due settimane dentro casa utilizziamo! Basta l’essenziale. Niente più!

Uno zaino da trekking, per essere degno della sua fondamentale funzione di sostenitore di ottime passeggiate rilassanti in montagna, deve assolutamente essere pesante nella parte inferiore e leggero nella parte superiore.

Cerchiamo quindi di posizionare sempre gli oggetti più pesanti in basso e soprattutto vicino alla schiena, in modo da mantenerli il più vicino possibile al nostro centro di gravità e non darli quindi modo di gravare sulle nostre articolazioni.

In questo modo avremo un controllo perfetto del carico che ci portiamo dietro e, allo stesso tempo, riduciamo di molto la possibilità di sentirci sbilanciatə, soprattutto se pensiamo di fare escursioni su sentieri con terreni irregolari.

Una ragazza che fa trekking in un bosco

A te basta solo andare a spulciare qui e seguire questi piccoli consigli che ti ho messo a disposizione!

Come anticipato già qualche paragrafo fa, dover fermarsi ogni 100 metri per aprire lo zaino e prendere qualche oggetto finito sommerso da altre centinaia di oggetti, non è sicuramente un’esperienza piacevole!

Cerchiamo quindi di prestare maggiore attenzione al tipo di oggetti che ci portiamo dietro e, soprattutto, alla loro accessibilità.

Mappe, snack e acqua devono assolutamente essere posti nella parte superiore dello zaino o, addirittura, nelle tasche esterne.

In questo modo saranno ben accessibili e facilmente raggiungibili anche senza dover perdere troppo tempo ed energia nella ricerca infinita all’interno dei posti più nascosti del nostro zaino.

Gli oggetti che invece ci serviranno solo a fine giornata, come sacco a pelo e tenda se siamo in un cammino di più giorni, o un pile di scorta per la fine della giornata quando siamo sudatə e ci aspettano ore in macchina per il ritorno a casa, possiamo tranquillamente metterli nella parte dello zaino più profonda. 

Serviranno giusto a fine giornata, quando il tempo a disposizione per giocare a nascondino con il nostro zaino è sicuramente maggiore!

Un ragazzo che sta camminando in montagna con lo zaino da trekking in spalla e i bastoncini da trekking in mano.

Per noi escursionistə il più grande incubo, probabilmente, sono le condizioni meteo, soprattutto in questi ultimi anni così tanto “pazzoidi”.

Le condizioni meteo sono infatti un fattore di estrema importanza da considerare quando decidiamo di preparare il nostro zaino da trekking.

Oramai, qualsiasi sia la parte di mondo nella quale viviamo, non abbiamo quasi mai la certezza che il meteo rimanga stabile dalla mattina fino alla sera, quindi vi dico: portatevi sempre dietro sia un cappellino e gli occhiali da sole, sia una mantella contro la pioggia!

Sempre!

Inoltre, durante i periodi invernali, quindi in caso di freddo intenso, evitiamo in tutti i modi di congelare il nostro cibo. 

Avvolgiamo in strati isolanti il nostro pranzo e tutti i vari snack e posizioniamoli nello zaino il più vicino possibile al nostro corpo.

In questo modo, grazie anche al calore del nostro corpo, evitiamo di mangiare cibi ormai diventati surgelati!

Per cercare invece di proteggere i nostri vestiti di ricambio e i sacchi a pelo dall’umidità, utilizziamo tutte le sacche impermeabili che il nostro zaino ci dona con tanto amore!

Non dimentichiamo comunque di portare sempre con noi una stupenda copertura anti – pioggia per lo zaino. È un accessorio essenziale nel caso di pioggia, breve o intensa che sia, per mantenere lo zaino e il suo contenuto sempre asciutto.

Oltre alle condizioni meteo, molto spesso noi escursionistə ci ritroviamo a dover combattere anche dalle cosiddette “bruciature da sfregamento”.

Queste non sono proprio delle vere e proprie ustioni o bruciature, ma il fastidio che provocano nelle giornate successive all’escursione è veramente molto simile!

Ma niente paura!

Ci sono diversi modi per evitare di tornare a casa con una spalla o la parte interna del braccio completamente viola e dolorante!

In primis, è fondamentale andare sempre in escursione con dell’abbigliamento tecnico, evitando quindi vestiti che possano avere cuciture sulle spalle e sui fianchi.

Inoltre, avere nello zaino una crema anti – sfregamento potrebbe sicuramente aiutarci a prevenire delle orribili irritazioni.

Una volta deciso quale abbigliamento tecnico indossare, mi raccomando: regoliamo bene lo zaino prima di partire!

Facciamo quindi un test rapido per assicurarci che il peso dello zaino sia equilibrato e poggi sulle parti giuste del nostro corpo senza sbilanciarci.

Non dobbiamo sentire alcun fastidio. 

Altrimenti riapriamo lo zaino e facciamo quelle piccole migliorie che ci daranno modo di viverci l’escursione nel migliore dei modi senza alcun dolore!

Di Zoe

Sono una divulgatrice e guida ambientale appassionata. Creatrice di EcoHorizon, condivido articoli su ambiente, novità scientifiche, pratiche ecosostenibili, piante e animali. Quando non sono impegnata a scrivere, conduco escursioni e workshop per avvicinare le persone alla natura. Seguimi su EcoHorizon per scoprire come possiamo proteggere e preservare il nostro pianeta insieme!

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