Con un’ apertura alare di ben 230 cm ed un peso massimo di 6 kg, l’ aquila reale (Aquila chrysaetos) sembrerebbe proprio rientrare nella classifica dei rapaci più maestosi dell’ intera Europa.
L’ aquila reale è, ormai da anni, un chiaro simbolo di potenza e maestosità, eppure sembra proprio che, per quanto potente, si trovi anche lui in un periodo oscuro fatto di grandi cambiamenti, restrizioni e perdite continue della propria popolazione e del proprio habitat.
Biologia dell’ aquila reale
La grande caratteristica estetica che distingue l’ aquila reale dagli altri rapaci è il suo piumaggio marrone scuro accompagnato da una nuca dorata,
caratteristica per la quale si è meritata il suo particolare nome di aquila “reale”.
Inoltre, i giovani presentano delle macchie bianche sulle penne, segno distintivo di un’ età ancora prematura.
Queste macchie bianche, infatti, con gli anni vanno poi a diminuire fino a sparire del tutto quando l’individuo diventa un adulto a tutti gli effetti.
Ali strette e profilo irregolare rendono questa specie un’ eccellente volatrice capace di planare con pochi battiti di ali e di utilizzare le correnti ascensionali per raggiungere delle altitudini “da brivido”.
Questa struttura fisica delle ali è di grande aiuto soprattutto per un’ attività di predazione,
ma non bisogna dimenticare il grande lavoro che fa il becco forte e ricurvo insieme agli artigli robusti.
Grazie a tutte queste caratteristiche fisiche distintive, infatti, l’ aquila reale si è meritata il primato di super predatore, in grado di catturare un’ infinità di prede di dimensioni e forme molto differenti.
Infine, l’aquila reale è una specie monogama, vale a dire che forma delle coppie stabili che durano per tutta la vita,
quindi all’ incirca per 35 anni se gli individui si trovano in natura, o persino fino a 50 anni se gli individui sono in situazione di cattività.
Comportamento e habitat dell’ aquila reale
L’ aquila reale è una specie fortemente territoriale e tende a preferire habitat montuosi con aree aperte molto ampie, come possono essere i pascoli o le praterie.
Tutto ciò perché sono proprio queste aree tanto aperte e prive di grandi e insidiosi ostacoli per la sua predazione,
che offrono all’aquila reale cibo in abbondanza e pareti rocciose perfette per il momento della loro nidificazione.
Ogni coppia, infatti, ha bisogno di un’ area di caccia aperta che possa estendersi fino ai 100 km² e di un gran numero di posti dove poter nidificare,
in quanto tende a scegliere più di un nido all’ anno all’interno del territorio prescelto per la sua covata.
Abbiamo detto che questa specie ha bisogno di ampi spazi per poter predare senza troppe interferenze,
ma è anche vero che l’ aquila reale è un predatore tra i più adattabili!
La sua dieta varia da mammiferi relativamente grandi come possono essere delle marmotte o dei giovani cervi, camosci e stambecchi, fino a piccoli mammiferi come lepri, oppure altri uccelli.
Inoltre, in periodi più difficili come possono essere i mesi invernali,
l’ aquila reale non si fa tanti problemi e non disdegna nemmeno le varie carcasse che trova lungo la strada.
Di specie viventi ne è pieno il mondo
e conoscerne il comportamento, le abitudini, ma anche le minacce e le sfide
può aiutarci a comprendere meglio cosa fare per salvarli dal terribile destino al quale stanno andando incontro!
Minacce
L’ aquila reale è tra le specie di rapaci più affascinanti del panorama italiano ed europeo,
eppure risulta essere una delle specie che risentono maggiormente delle pressioni antropiche e ambientali.
Nella maggior parte dei paesi europei, compresa l’ Italia, l’ aquila reale risulta legalmente protetta,
ma allo stesso tempo deve affrontare numerose e difficili sfide che tendono a mettere a rischio la sua sopravvivenza.
Ad oggi, in Italia l’ aquila reale è classificata come “Vulnerabile – VU” nella Lista Rossa dell’ IUCN in quanto si stima che l’ intera popolazione italiana, che comprende all’ incirca 500 coppie, possa andare incontro ad una riduzione maggiore del 10% in circa 100 anni.
Inoltre, il suo habitat naturale sta andando incontro ad un deterioramento sempre più importante.
Insomma, secondo la Lista Rossa l’ aquila reale si trova esattamente al primo gradino della terrificante scalata verso il rischio di estinzione
(a “Vulnerabile” segue infatti “In pericolo” e poi “In pericolo critico”, per arrivare successivamente ai differenti livelli di estinzione).
Ma quali sono le cause e le minacce che hanno portato l’ aquila reale a percorrere questa strada senza ritorno (almeno per ora)?
Minacce dirette: persecuzione e avvelenamenti
Una delle principali cause della diminuzione delle popolazioni di aquila reale risulta essere la persecuzione diretta da parte dell’ essere umano.
Ad oggi sono diverse le normative che cercano di penalizzare attività di caccia e di uccisione illegale, ma sembrerebbe proprio non siano ancora abbastanza!
Abbattimenti intenzionali, soprattutto nelle aree rurali dove l’ aquila reale è vista come grande minaccia per il bestiame, continuano ad avvenire in maniera pericolosamente costante,
tanto che nel 2020 sono state uccise due aquile nel loro nido, persino durante il periodo di cova!
Ma non è solo la persecuzione diretta a creare un grande danno alle popolazioni di aquile reali in tutta Europa.
Un altro importante danno avviene a causa di attività di avvelenamento, diretto e indiretto, per mano di cacciatori.
I bocconi avvelenati spesso usati contro predatori come volpi e lupi, infatti, finiscono fin troppo spesso anche per colpire le aquile che si nutrono proprio delle carcasse di quelle volpi e lupi.
E se non sono i bocconi avvelenati, ad uccidere le aquile reali sono le munizioni utilizzate durante la caccia e ricoperte completamente da piombo.
Frammenti di proiettili ingeriti attraverso le prede contaminate fanno sì che il piombo presente in questi frammenti venga accumulato nell’ organismo dei rapaci,
causando in loro sintomi gravi che con il tempo portano alla morte.
Minacce indirette: perdite e alterazioni dell’ habitat
La sopravvivenza di specie animali e vegetali dipende in buona parte dalla disponibilità di habitat idonei per la nidificazione e la predazione.
Habitat, questi, che con gli anni e a causa delle imponenti attività e costruzioni umane, stanno sparendo a velocità sempre più importanti.
Gli habitat dell’ aquila reale si stanno frammentando ogni anno sempre di più a causa di varie e diversificate attività, tra le quali ritroviamo sicuramente:
- Silvicoltura intensiva: l’uso delle foreste per scopi economici sta alterando completamente gli ecosistemi e riducendo tutte quelle aree aperte di ecosistema fondamentale per la caccia dell’ aquila reale;
- Turismo e sport all’ aria aperta: arrampicata, deltaplano, volo a bassa quota: sono tutti sport meravigliosi e divertenti che, però, stanno disturbando i vari siti di nidificazione dell’ aquila reale costringendo le coppie ad abbandonare nidi che, molto spesso, non riusciranno più a ritrovare;
- Agricoltura intensiva: l’ uso di pesticidi e fitofarmaci porta alla morte di tante popolazioni di specie che sono prede naturali dell’ aquila reale, soprattutto prede come piccoli mammiferi e uccelli.
Disturbo ai siti riproduttivi
Probabilmente una delle minacce più fastidiose a cui è sottoposta questa specie è proprio il disturbo che l’ essere umano crea ai siti di nidificazione.
Questi ultimi sono spesso posti su pareti rocciose, aree che di per sé sarebbero molto protette proprio per garantire una certa tranquillità agli animali durante la stagione riproduttiva.
Basta infatti un singolo episodio di disturbo, causato da scalatori, fotografi naturalisti o voli di elicotteri,
a portare gli animali ad abbandonare il nido non solo per una stagione, ma a volte per anni interi, se non in modo permanente.
Simbolo indiscusso di maestosità
L’ aquila reale è un simbolo tanto di maestosità quanto di fragilità, non solo della specie di per sé ma dell’ ecosistema alpino nella sua totalità.
Proteggendola non si andrebbe solo a salvaguardare un’ intera specie, ma si potrebbe riuscire a preservare un sistema ecologico intero.
Una collaborazione tra Parchi, un’ educazione ambientale e azioni di conservazione
sono proprio quegli strumenti essenziali che ad oggi abbiamo la possibilità di utilizzare per poter dare la possibilità a questa meraviglia della natura di continuare a spiegare le ali sulle montagne delle Alpi e degli Appennini.
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