Una zona umida con i suoi animali che verrà protetta grazie alla Nature Restoration Law

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Lunedì 17 giugno 2024 l’Europa ha compiuto un passo storico nella tutela dell’ambiente approvando la Nature Restoration Law!

Dopo anni di conflitti, discussioni, manifestazioni e richiami,

e nonostante la grande opposizione da parte di Italia, Ungheria, Paesi Bassi, Polonia, Finlandia e Svezia,

la Nature Restoration Law è stata infatti approvata grazie al cambio di posizione dell’Austria che all’ultimo momento ha permesso di raggiungere il 66% dei consensi necessari per l’approvazione!

Cos’è la Nature Restoration Law

La Nature Restoration Law è una legge che stabilisce dei chiari e precisi obiettivi per il ripristino del 20% delle aree terrestri e marine dell’Unione Europea entro il 2030

e il restauro di tutti gli ecosistemi che necessitano di interventi entro il 2050.

Questi obiettivi di ripristino, inoltre, non considerano solo alcuni degli ecosistemi più conosciuti e chiacchierati,

ma è piuttosto una legge fatta su misura per tutti gli ecosistemi del pianeta Terra, nessuno escluso.

Parliamo quindi di tutti gli ambienti terrestri, marini, di acqua dolce, ma anche urbani.

Obiettivi della Nature Restoration Law

Un bosco pieno di alberi grazie alle attività di ripristino richieste dalla Nature Restoration Law.

Quali sono gli obiettivi fissati da questa Legge?

Primo tra gli obiettivi più importanti è quello che riguarda il ripristino del 30% degli habitat in cattive condizioni entro il 2030, del 60% entro il 2040 e del 90% entro il 2050.

Un obiettivo ben preciso e restrittivo che include tutte le zone umide, le praterie, foreste, laghi ed ecosistemi marini.

Ma, per quanto con questa legge si parli in particolare di ecosistemi,

in realtà tra gli obiettivi considerati ritroviamo anche la necessità di introduzione di misure specifiche per evitare e ridurre al minimo il declino delle popolazioni di impollinatori, sempre entro il 2030.

Negli ultimi decenni, infatti, la diversità degli insetti impollinatori selvatici è diminuita drasticamente in tutta Europa,

provocando una grave riduzione della biodiversità non solo in ambienti urbanizzati ma anche in aree rurali lontane dai centri abitati.

Grande importanza è stata data anche alle aree verdi urbane e alle foreste.

Questa legge, infatti, vuole evitare un’ulteriore perdita di spazi verdi urbani, quindi anche di quantità di alberi in queste zone entro il 2030. 

Obiettivo, questo, che di conseguenza comporterebbe una minor perdita persino degli uccelli forestali che usano le chiome degli alberi come loro dimora

e che risultano da sempre essere degli ottimi indicatori della salute delle aree verdi.

Ad accompagnare la protezione degli spazi verdi urbani c’è anche la necessità di contribuire a piantare almeno 3 miliardi di alberi in più,

a supporto di una crescita delle foreste che, come ormai sappiamo bene, svolgono un ruolo fondamentale nell’assorbimento del carbonio e nel mantenimento della biodiversità.

Ultimo obiettivo della Nature Restoration Law, ma non per importanza, riguarda i corsi d’acqua.

Tramite questa legge ci si pone l’obiettivo di trasformare almeno 25.000 km di fiumi in fiumi a corso libero entro il 2030.

Questo significa quindi che, entro questa data, bisognerà rimuovere le varie barriere artificiali costruite negli anni, per poter così migliorare la connettività delle acque superficiali e favorire la biodiversità acquatica e la qualità dell’acqua.

La Nature Restoration Law oltre le opposizioni

La strada verso l’approvazione della Nature Restoration Law non è mai stata priva di ostacoli.

Sono stati molti i Paesi europei che si sono opposti a questa legge per timore delle ripercussioni sul settore agricolo.

Primo Paese fra tutti proprio l’Italia, seguita da Svezia, Finlandia, Ungheria e Olanda.

Tutti questi Paesi, infatti, hanno da sempre sostenuto che queste misure di ripristino potessero portare ad un elevato aumento dei costi per gli agricoltori e portare così ad una riduzione della produttività agricola.

Inoltre, una grande preoccupazione per questi Paesi riguarda, ad oggi, l’ambito economico,

ed in particolare la preoccupazione che questi obiettivi possano andare ad interferire sulle attività economiche locali come, e soprattutto, la pesca e la silvicoltura.

Nei prossimi anni e fino al 2030, la Commissione Europea verificherà che tutti i Paesi applichino i regolamenti stabiliti dalla Nature Restoration Law e gli impatti sui vari settori di interesse,

quindi quello agricolo, della pesca e forestale.

Sarà proprio questo monitoraggio della Commissione Europea che potrà aiutare tutti i Paesi coinvolti a comprendere l’efficacia di queste misure di ripristino

e a individuare, negli anni, il bisogno di aggiustamenti delle proprie attività per poter favorire al meglio la conservazione della natura e, ovviamente, l’economia dei singoli Paesi.

Monitoraggio e attuazione

Diversi rappresentanti dei Paesi europei intorno ad un tavolo a trattare sugli obiettivi prefissati dalla Nature Restoration Law.

Gli Stati membri dovranno presentare alla Commissione europea i piani nazionali di ripristino

e spiegare i vari modi attraverso i quali raggiungeranno gli obiettivi richiesti dalla Nature Restoration Law. 

Inoltre, questi piani dovranno includere tutti i dettagli sulle aree specifiche da restaurare, le misure da adottare e i tempi previsti per queste attività.

Dovranno inoltre monitorare e riferire tutti i loro progressi, basandosi su indicatori di biodiversità regolati a livello europeo.

Tutto ciò permetterà un controllo continuo e la possibilità di intervenire in caso di problemi nell’attuazione delle misure previste.

Coordinamento e futuro

La Nature Restoration Law è una grande vittoria per tutti quegli scienziati e associazioni che da tempo chiedevano a gran voce delle misure concrete per la salvaguardia della biodiversità a livello europeo.

Con più dell’80% degli habitat europei in pessime condizioni,

questa legge è un passo importante che va a favore della protezione della natura e il ripristino di tutte quelle realtà che, oramai da anni, rischiamo di perdere per sempre!

Con l’entrata in vigore di questa legge,

l’Europa si prepara ad una nuova era nella quale la tutela ambientale, insieme all’impegno condiviso per un futuro più verde e sostenibile, fa da padrona!

Importante ricordare che per l’attuazione della Nature Restoration Law è di fondamentale importanza un coordinamento efficace tra i Paesi membri ed un continuo monitoraggio delle azioni, utile per garantire il raggiungimento degli obiettivi stabiliti.

Forse per la prima volta dopo tanto tempo, miei cari EcoWarriors, possiamo veramente sperare che la natura possa svolgere il suo più che meritato ruolo da protagonista in questa nuova era di ripristino e conservazione!

Di Zoe

Sono una divulgatrice e guida ambientale appassionata. Creatrice di EcoHorizon, condivido articoli su ambiente, novità scientifiche, pratiche ecosostenibili, piante e animali. Quando non sono impegnata a scrivere, conduco escursioni e workshop per avvicinare le persone alla natura. Seguimi su EcoHorizon per scoprire come possiamo proteggere e preservare il nostro pianeta insieme!

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