Un individuo della famiglia dei sirfidi su un fiore viola

Nell’immenso mondo dominato dagli insetti, i sirfidi rappresentano un curioso esempio di evoluzione ed adattamento. 

Questi piccoli insetti sono conosciuti da chi studia questo mondo soprattutto per la loro grande importanza ecologica e la loro straordinaria somiglianza con api e vespe. 

Per chi, invece, di insetti e invertebrati ne sa poco, questi piccoli invertebrati sono molto spesso scambiati per temibili vespe o piccole api.

Cosa sono esattamente i sirfidi?

E perché assomigliano così tanto alle specie di impollinatori da noi più temute?

Caratteristiche generali dei sirfidi

I sirfidi appartengono alla famiglia chiamata Syrphidae, all’interno dell’ordine dei Ditteri, cioè quell’ordine al quale appartengono le fastidiose mosche e zanzare.

I sirfidi, però, a differenza di queste ultime, sono facilmente riconoscibili per i loro vivaci colori, spesso gialli e neri.

Sono proprio questi due colori a rendere la famiglia dei sirfidi così tanto simile, se non a volte quasi identica, a vespe e api.

Tale mimetismo non è casuale essendo infatti un tipo di mimetismo, definito “batesiano”,

attraverso il quale una specie del tutto innocua (in questo caso i nostri sirfidi) si evolve per assomigliare ad una specie pericolosa (quindi le nostre temute vespe), in modo tale da poter sfuggire facilmente ai suoi predatori.

Biologia dei sirfidi

Un sirfide che ricorda un'ape su un fiore giallo.

I sirfidi, anche appartenendo all’ordine delle mosche e delle zanzare, presentano un’alimentazione completamente differente.

Come le nostre amate api, anche gli adulti dei sirfidi infatti sono degli ottimi impollinatori di svariate piante.

Il ciclo di vita dei sirfidi è completo, con i nuovi arrivati che vengono al mondo all’interno di uova che gli adulti depongono in prossimità di colonie di afidi, sulle foglie o sugli steli di alcune piante.

Successivamente dalle uova usciranno le larve, conosciute per la loro grande varietà di adattamenti alimentari. 

A seconda della specie, infatti, una larva può nutrirsi di afidi, diventando così un ottimo alleato nelle attività di agricoltura e aiutando a controllare le popolazioni di insetti dannosi senza l’uso di pesticidi chimici. 

Diversamente, larve di altre specie di sirfidi si possono nutrire anche di materia organica in decomposizione, di foglie, o vivere persino in habitat acquatici.

Una volta terminato lo stadio larvale, un sirfide si trasformerà in una pupa.

Durante questo stadio vitale, una pupa tenderà a trovarsi soprattutto sul terreno e in ambienti protetti dalla vegetazione,

dove avrà spazio e tempo sufficiente per andare incontro alla metamorfosi finale prima della formazione del vero e proprio adulto, senza alcun tipo di fastidio dall’ambiente esterno.

Solo in seguito ad un’ultima metamorfosi, dunque, questi piccoli insetti con una vita tanto complicata, si potranno trasformare in veri e propri adulti volanti con un solo paio di ali funzionali.

Caratteristica tipica di tutti i ditteri!

Una volta diventati adulti, dunque, potranno iniziare a nutrirsi soprattutto di nettare e polline e svolgere così un fondamentale ruolo nell’impollinazione delle piante!

Mimetismo batesiano

Il mimetismo batesiano è una particolare strategia evolutiva utilizzata da alcune specie del tutto innocue, denominate “mimo”,

che imitano l’aspetto di un’altra specie, pericolosa o velenosa e definita “modello”, con l’obiettivo di evitare i loro propri predatori.

Tutti noi sappiamo quanto possono essere dolorose delle punture di vespe. 

Ebbene, ne sanno qualcosa anche i nostri cari sirfidi, i quali hanno sviluppato proprio questa tecnica di “travestimento” da vespe o api, con colori vivaci tipici di queste specie, traendone un grande vantaggio contro i loro predatori!

Ma, a loro volta, lo sanno bene anche i predatori dei sirfidi quanto possono far male api e vespe con le loro punture e, per evitare qualsiasi malinteso e dolore inutile,

questi ormai impotenti predatori hanno imparato ad evitare non solo api e vespe,

ma anche i sirfidi, garantendo così a questi ultimi una maggiore sopravvivenza.

Differenza tra sirfidi, api e vespe

Un individuo della famiglia dei sirfidi che sembra una vespa su un fiore viola.

Sebbene, nella loro evoluzione, i sirfidi siano diventati degli ottimi mimi, osservandoli con maggiore attenzione si può notare che, oltre a colori e “decorazioni”, non hanno assolutamente nulla in comune con api e vespe!

Mentre queste ultime presentano due paia di ali funzionali, delle antenne molto lunghe e degli occhi relativamente piccoli,

i sirfidi, al contrario, presentano un solo paio di ali funzionali, delle antenne ben più corte di quelle di api e vespe e, elemento tra i più evidenti, presentano degli occhi esattamente identici a quelli delle mosche!

Guardando con attenzione, infatti, si può notare come sembrino veramente delle mosche travestite da api un giorno qualunque di carnevale!

Una grande differenza tra questi ordini si può notare con facilità anche osservando il loro modo di volare.

Api e vespe tendono a volare in maniera rapida, dirigendosi in volo diretto su un determinato fiore.

Possono volare facilmente tra più ostacoli e raggiungere velocità ben significative.

Il comportamento dei sirfidi in volo, invece, è del tutto opposto.

I sirfidi hanno dei corpi più robusti e sono molto meno aerodinamici di api e vespe.

Li troviamo sempre, o comunque facilmente, sospesi fermi in aria sopra un fiore o in una sola zona per lunghi periodi, senza nessun tipo di movimento particolare.

Questo loro comportamento in volo è dato dalla presenza di strutture definite “bilancieri”,

cioè delle strutture altamente specializzate che svolgono un ruolo fondamentale proprio nel mantenimento dell’equilibrio durante il volo.

E sono delle strutture distintive proprio dei ditteri, non di api e vespe!

In ultimo, ma sicuramente non per importanza, la più grande differenza con api e vespe è la totale assenza di pungiglione nei sirfidi! 

Mosche travestite da vespe

I sirfidi, dunque, non solo non hanno alcun motivo di farci del male, cosa che in realtà non hanno nemmeno api e vespe, ma, a differenza di queste ultime, anche volessero, non potrebbero nemmeno! 

Non hanno nessun tipo di “arma letale” da poter utilizzare nei nostri confronti.

Sono a tutti gli effetti delle tenere e simpatiche mosche impollinatrici travestite da impollinatori nevrotici, come le vespe!

Dunque, miei cari EcoWarriors, i sirfidi sono un perfetto esempio di come l’evoluzione sia in grado di creare delle soluzioni ingegnose per la sopravvivenza.

Questi piccoli insetti, tanto innocui quanto di fondamentale importanza per la biodiversità vegetale, meritano sicuramente un posto di rilievo nella nostra comprensione della loro natura e complessità!

Di Zoe

Sono una divulgatrice e guida ambientale appassionata. Creatrice di EcoHorizon, condivido articoli su ambiente, novità scientifiche, pratiche ecosostenibili, piante e animali. Quando non sono impegnata a scrivere, conduco escursioni e workshop per avvicinare le persone alla natura. Seguimi su EcoHorizon per scoprire come possiamo proteggere e preservare il nostro pianeta insieme!

2 commenti a “Sirfidi: le mosche travestite da vespe che salvano gli ecosistemi”
  1. Volevo fare i complimenti per gli articoli così interessanti e curiosi che ci fai conoscere! Anche questo ultimo articolo sui sirfidi mi ha sorpreso molto e ho imparato nuove informazioni!!!! Brava e alle prossime notizie.
    Marina 😉

    1. Ciao Marina! Grazie mille per queste belle parole! Sono più che felice di sapere che i miei articoli vi sono utili!
      Un abbraccio grande!

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