Se preferisci ascoltare l’articolo, clicca qui sotto!
La biscia tassellata (Natrix tessellata) è un serpente acquatico molto diffuso in tutta l’Italia peninsulare. È possibile quindi imbattersi in questo rettile in tutti i territori italiani, ad eccezione della Sicilia e della Sardegna.
La biscia tassellata, essendo acquatica, risulta una grande predatrice di anfibi come rane, rospi e tritoni, ma tende a prediligere i pesci.
È in grado di catturare abilmente le sue prede sia grazie alla sua grande capacità natatoria sia grazie alla capacità di mimetizzarsi e rimanere immobile per diverso tempo tra i sassi lungo la riva dei corsi d’acqua.
È dunque un predatore estremamente abile!
Ma risulta così abile anche come preda?
Dalle ultime scoperte risulta proprio di si!
Una tanatosi che supera la perfezione
La biscia tassellata negli anni ha sviluppato una tecnica alquanto particolare per sfuggire a rapaci, volpi, gatti domestici e corvi.
I suoi più temibili predatori.
Il mondo scientifico, fino ad ora, era fermo alla tattica di difesa più ingegnosa al mondo quale quella della tanatosi, vale a dire il comportamento attraverso il quale una preda si finge morta davanti al proprio predatore in modo da non risultare più appetibile a questo.
La biscia tassellata, invece, ha superato ogni aspettativa possibile in campo ambientale!
Non si è più accontentata della finzione di una semplice morte; lei ha deciso di ricreare per intero il comportamento COMPLETO di un individuo a seguito della propria morte!
Un meccanismo difensivo estremo della biscia tassellata
Uno studio effettuato dall’Istituto di zoologia di Belgrado su 263 bisce tassellate, ha messo in luce un atteggiamento particolarmente “disgustoso” effettuato da questo animale.
Lo studio ha infatti scoperto che la biscia tassellata, quando si sente minacciata o in pericolo, per prima cosa tende a immobilizzarsi e fingersi morta come la tanatosi vuole.
Il bello però ha inizio subito dopo.
Inizia all’istante a ricoprirsi di feci in modo da risultare disgustoso per il predatore anche a livello olfattivo (e non solo visivo). Questo potrebbe già bastare, ma la biscia tassellata non si accontenta ancora e, per rendere la scena ancora più credibile, simula una vera e propria emorragia!
Ovviamente parliamo di un’ autoemorragia, per essere più chiari.
È infatti lei stessa che, conscia di trovarsi davanti al predatore e ormai a metà strada dalla simulazione di morte più precisa in assoluto nel mondo animale, attiva un meccanismo di emorragia dall’apparato boccale ben studiato e controllato.
Va quindi a simulare in ogni minimo dettaglio un animale morto o morente!
Tutto ciò per il “solo” obiettivo di fingersi il “più morta credibile” agli occhi del proprio predatore!
Ma quanto dura questo teatrino?
I ricercatori hanno scoperto che ogni individuo di questa specie tende a fingere questa dolorosa morte per tempi più o meno lunghi.
Non esiste quindi un tempo limite oltre il quale la biscia tassellata “ritorna in vita”.
Un elemento però degno di nota è il fatto che esemplari più anziani sono risultati molto più bravi a fingere la loro morte rispetto ad individui più giovani, ad indicare quindi il fatto che più avanti con gli anni è una biscia, meno tempo dovrà perdere portando avanti questo teatrino.
Insomma, una biscia adulta brava a fingersi morta fa scappare in men che non si dica qualsiasi predatore lungo la sua strada!
E con questo argomento tanto sconvolgente quanto impressionante,
vi dò appuntamento alla prossima storia dal mondo vivente miei cari EcoWarriors!