L’idea di poter percorrere chilometri di strada e passare da un posto all’altro senza impattare negativamente sull’ambiente, seguendo così l’idea di una mobilità sostenibile, è un concetto che si sta facendo strada nel nostro immaginario in maniera sempre più importante.
Iniziamo a chiederci sempre più spesso come fare per girare il nostro territorio
(o il pianeta guardando in grande)
senza dover ricorrere all’uso di trasporti tanto inquinanti per il nostro pianeta.
Ma esiste veramente un modo più giusto rispetto ad un altro per girare le città e il mondo intero?
Scopriamolo insieme qui di seguito.
Perché scegliere una mobilità sostenibile
Sono diversi i motivi che dovrebbero portarci a scegliere un mezzo di trasporto rispetto ad un altro.
Scegliendo di muoverci seguendo l’idea di una mobilità sostenibile stiamo decidendo di affrontare “di petto” le grandi problematiche che da troppo tempo affliggono il pianeta intero.
Stiamo parlando di:
- Inquinamento atmosferico
- Inquinamento acustico
- Congestione stradale
- Consumo del territorio a causa della costruzione di infrastrutture ed edifici
Inquinamento atmosferico
Il settore dei trasporti è da tempo una delle principali cause dell’inquinamento atmosferico.
Considerando tutto il territorio europeo, circa un terzo del consumo totale di energia è prodotto solamente dal settore dei trasporti.
Per non parlare poi delle drammatiche emissioni di gas serra:
oltre un quinto di queste si vanno a sommare a tutte le altre tipologie di emissioni responsabili dell’inquinamento atmosferico nelle nostre grandi
(ma ormai anche piccole)
città.
Dobbiamo comunque considerare che, fortunatamente, la comunità europea ha posto alcuni obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra:
l’obiettivo dell’Europa è quello di ridurre del 60% le emissioni dei trasporti entro il 2050.
(Ma come sempre… dipende in primis dalle nostre abitudini: possiamo evitare di comprarci la macchina il prossimo anno?!)
Inquinamento acustico
Non lo prendiamo mai sul serio e non se ne parla mai abbastanza, ma anche il fattore “suono/rumore” è diventato ormai un enorme problema per la nostra società.
Oramai siamo abituati ad avere nelle orecchie alcuni suoni che sono tutt’altro che naturali.
Non abbiamo più la capacità di distinguere un suono naturale da uno artificiale.
Il rumore
(perché di rumore si tratta, e non di suono)
delle ferrovie, degli aeroporti così come delle macchine stesse
(tra clacson e frenate varie non si contano più i momenti di disturbo giornalieri per le nostre orecchie),
sono un’importante fonte di disturbo… per noi umani e per tutti gli animali ormai urbanizzati.
Quanti siamo ad avere ormai problemi di sonno, di pressione alta o di malattie cardiovascolari?
Siamo tanti.
Troppi.
Non sono qui a fare una lezione medica,
non sono un medico e non ho nessuna capacità e conoscenza per poter trattare questo tipo di problematiche a livello “medico”,
ma siamo completamente sicuri che questi problemi non dipendano anche da uno stress acustico?
Alcuni studi hanno dovuto ammettere che si: spesso la causa principale di questi disturbi è proprio il rumore incessante e nevrotico al quale sono sottoposte le nostre orecchie e il nostro organismo in generale.
Vuoi conoscere modi sempre nuovi per vivere una vita sostenibile? Passa a trovarmi e parleremo insieme di nuove e rivoluzionarie abitudini da prendere nel nostro quotidiano.
Congestione stradale
Sappiamo bene che rimanere immobili immersi in un ondata infinita di macchine per chilometri e chilometri causa un inquinamento atmosferico di portata immensa,
oltre che ad uno stress individuale non da poco.
Inoltre, essendo obbligati a rimanere nell’immobilità più totale per minuti (se ci va bene) o per ore (nella maggior parte dei casi),
siamo anche molto limitati nei nostri spostamenti quotidiani.
Pensiamo anche solo ad una giornata qualunque:
usciamo da lavoro,
ci immettiamo per un’ora e più nel traffico quotidiano,
non facciamo in tempo a fare la spesa
e finiamo così per cenare con i resti di qualche pasto passato,
magari surgelato.
Non proprio il migliore dei modi per finire la giornata, no?!
Consumo del suolo e degrado del territorio
Le infrastrutture per i trasporti sono i grandi nemici del nostro territorio.
Sono diventate ormai così tanto pericolose e dannose per la salute del suolo che persino l’Ispra
(Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale)
ha voluto studiare l’impatto di queste infrastrutture sul suolo,
arrivando così alla conclusione che tutte queste infrastrutture rappresentano ben il 50% del consumo totale del suolo in Italia.
Chiariamoci però:
in questo 50% non sono considerate solo strade e ferrovie,
ma anche la costruzione di parcheggi, piazzali e tutti i luoghi accessori di questi trasporti che negli anni,
grazie alla crescita del sistema di trasporti di ogni tipo,
hanno portato ad un importante degrado del paesaggio e di tutto il territorio circostante queste infrastrutture.
Mobilità sostenibile sociale
Iniziare a muoversi seguendo poche regole relative alla mobilità sostenibile che possono portare ad un miglioramento della salute umana e dell’ambiente che ci circonda,
porta a grandi risultati positivi su più fronti.
È importante infatti capire che rendere più sostenibili i nostri trasporti significa migliorare la situazione dell’intera società e della nostra economia,
oltre che dell’ambiente intero.
Per quanto riguarda l’aspetto sociale,
una mobilità più sostenibile significa una migliore qualità della vita di ogni individuo,
soprattutto se parliamo di individui che vivono o lavorano nelle grandi città.
Pensiamoci un momento:
riducendo il numero di macchine per ogni individuo e aumentando il numero di mezzi pubblici, quanto traffico in meno ci sarebbe lungo le strade?
E vogliamo parlare del tasso di incidenti che sicuramente andrebbe a ridursi in questo modo?
E mobilità sostenibile economica
Ma una mobilità sostenibile andrebbe a favore anche della nostra economia, personale in prima battuta.
Andando a lavoro a piedi,
o in bicicletta,
o anche solo con un mezzo pubblico,
quanto risparmieremmo di benzina e spostamenti vari in generale?
In più, già ad oggi ci sono diverse città nelle quali è diffuso il concetto di “sharing mobility”.
Parliamo della possibilità di condividere un mezzo di trasporto, come la macchina, che non diventa più un mezzo di trasporto personale, ma alla portata di chiunque abbia la patente.
Pensateci: niente più 3-4 macchine per una famiglia composta da 4 persone, ma una macchina disponibile sotto casa (o quasi) da poter utilizzare quando ne abbiamo bisogno per poi lasciarla a chi, dopo di noi, deve usarla per andare a lavoro o a fare la spesa.
Chissà, potrebbe essere anche un modo per ricominciare a condividere con gli altri, a lasciar andare la nostra troppo malata idea di “proprietà privata” che tutto fa tranne che aiutarci a vivere in maniera più rilassata la nostra vita.
Non male, non pensate?
Diverse modalità per una mobilità sostenibile
Fortunatamente abbiamo diverse possibilità per poter andare incontro ad una migliore e salutare mobilità sostenibile:
- A piedi: inutile dire che fa bene alla nostra salute non solo perché riduciamo l’inquinamento ambientale ma anche perché il nostro organismo ringrazierebbe per un cambio di vita da “completamente sedentario” a “vabbè almeno quei 2-3 km a piedi per andare a lavoro me li faccio!”
- In bicicletta: anche qui le gambe in particolare ringrazierebbero
- Trasporti pubblici: chissà se prendendo tutti i trasporti pubblici, e quindi lamentandoci in coro dell’atroce e improponibile gestione del trasporto pubblico, le cose cambierebbero… sicuramente non provandoci proprio no, non cambieranno mai!
- Car sharing e car pooling: è comprensibile che, per chi deve fare tratte lunghe e non ben connesse, la macchina fa più che comodo. Ma anche in questi casi delle scelte più ecologiche esistono. Car sharing e car pooling sono alcune di queste. Come detto anche prima: re-impariamo a condividere con gli altri e non teniamoci sempre tutto stretto a noi, non porta mai a nulla di buono tutto questo… solo più ansia e nervosismo!
Rendere l’uso della macchina più sostenibile
E se dobbiamo usare per forza la macchina ma ci teniamo ad essere il più sostenibili possibile?
Ci sono dei comportamenti che possiamo adottare?
Ovviamente si, ci sono!
Prima di tutto, quando facciamo un viaggio in autostrada, per quanto il limite massimo sia 130 km/h e non vediamo l’ora di arrivare a destinazione perché fermi immobili per ore andiamo fuori di testa (comprensibile), cerchiamo di mantenere comunque una velocità moderata intorno ai 110 km/h.
Anche solo riducendo di 20 km/h la nostra velocità possiamo ridurre i consumi di ben il 30%.
Ma anche in città possiamo modificare qualche nostra abitudine.
Ad esempio, cerchiamo di evitare delle frenate e delle accelerazioni brusche e in più, quando la mattina fa freddo e dobbiamo andare a lavoro, evitiamo, una volta accesa la macchina, di premere l’acceleratore per “far scaldare il motore”.
Oltre ad essere un atteggiamento odioso per tutti i nostri vicini di casa che sentono un fastidiosissimo rumore che sembra non finire mai, è sicuramente un modo eccellente per inquinare l’aria senza alcun motivo.
Evitiamolo… categoricamente!
In caso di code lunghe chilometri?
Spegniamo il motore!
Abbiamo comunque tutto il tempo a disposizione per riaccenderlo… sempre in fila siamo!
Ritorniamo al buon vecchio treno?
Mi chiedo ormai da un po di tempo se sia più comodo viaggiare in macchina o in treno.
C’è sempre stata l’idea che la macchina sia più comoda: abbiamo tutte le nostre comodità, ci fermiamo in autostrada quando vogliamo e possiamo portarci dietro tutto ciò che vogliamo.
Ma poi, in fondo, in treno è così tanto diversa la situazione?
Anzi, c’è da dire che in treno nemmeno dobbiamo guidare noi quindi, in teoria, sarebbe anche meno stancante…no?!
In più il treno è sicuramente molto più sostenibile della macchina!
Vediamo qualche numero:
- Il treno consuma giusto 0,044 kg di anidride carbonica per km percorso;
- Un autobus consuma 0,069 kg di anidride carbonica per km percorso;
- Un auto consuma, all’incirca, 0,118 kg di anidride carbonica per km percorso;
- Un aereo consuma 0,140 kg di anidride carbonica per km percorso.
E voilà!
Ecco qui che il treno rimane il vincitore indiscusso dei mezzi di trasporto più sostenibili della nostra epoca!
I numeri parlano chiaro!
Treno o aereo: qual’è la scelta più conveniente?
Viaggiare in treno non è solo la scelta più ecologica che possiamo fare, ma in molti casi anche quella più rapida.
Consideriamo le tratte, in treno e in aereo, più importanti e più frequentate in Italia e in Europa:
- La tratta Milano – Roma con l’alta velocità propone un viaggio di sole 2 ore e 49 minuti, contro le 3 ore e 55 minuti in aereo (considerando ovviamente anche lo spostamento da centro città all’aeroporto e le tempistiche per il check-in). Inoltre dobbiamo considerare anche il risparmio dell’anidride carbonica, che è alquanto consistente: in un viaggio in treno il consumo è di circa 40 kg, mentre in un viaggio in aereo è di circa 120 kg;
- Possiamo percorrere la tratta Firenze – Roma in treno in solo 1 ora e 35 minuti consumando circa 18 kg di anidride carbonica, mentre in aereo il viaggio arriva a superare le 3 ore e circa 39 kg di anidride carbonica;
- Se vogliamo viaggiare da Torino a Parigi, sicuramente in aereo risparmiamo circa un’ora: ci vogliono giusto 4 ore e 44 minuti, mentre in treno 5 ore e 40 minuti. Ma il risparmio di anidride carbonica è veramente sorprendente. Infatti con il treno saremmo responsabili di un consumo di 37 kg di anidride carbonica a fronte dei 166 kg viaggiando in aereo;
- Vogliamo andare da Parigi a Londra? Bene, il treno è persino più veloce dell’aereo: 2 ore e 16 minuti in treno producendo 32 kg di anidride carbonica a fronte di 3 ore e 24 minuti in aereo con la produzione di 58 kg di anidride carbonica.
… e la scelta più sostenibile?
Inoltre, le 250 tratte brevi e più frequentate in Europa, quindi Norvegia, Svizzera (ma anche UK), rappresentano circa l’86% del traffico di passeggeri e sono responsabili di circa il 25% delle emissioni di anidride carbonica generata da viaggi aerei.
È stato infatti calcolato che, sostituendo queste 250 tratte brevi in Europa con viaggi in treno, si risparmierebbero circa 23,4 MILIONI DI TONNELLATE di anidride carbonica.
Non male no?
Che ne dite quindi?
Non sarebbe il caso di viaggiare di più in treno da ora in poi?
Possibilità infinite per una mobilità sostenibile
Possiamo quindi comprendere come i modi per viaggiare, e farlo in maniera sostenibile, sono molti e molto diversi l’uno dall’altro.
Se siamo in città e dobbiamo muoverci per tratte molto brevi, perché non iniziare a fare un poco di movimento in più facendoci una breve passeggiata mattutina per andare a lavoro e schiarirci le idee?
Oppure, se viviamo in una zona non troppo “collinare”, dove non sono presenti troppe salite e discese, possiamo optare per una bella e comoda bicicletta che, soprattutto durante le belle giornate, può farci compagnia durante i nostri movimenti quotidiani.
Abbiamo comunque visto come anche per tutti coloro che hanno bisogno di una macchina per muoversi normalmente, alcuni comportamenti per venire incontro alla salute dell’ambiente ci sono.
Non c’è mai un solo modo per svolgere le nostre azioni e non siamo obbligati a prendere determinate decisioni (soprattutto se dannose per tutti noi) solo perché fino ad oggi abbiamo preso sempre quelle decisioni!
Impariamo a cambiare alcune nostre abitudini, alcuni nostri preconcetti, se sbagliati o non in linea con il nostro modo di essere e di percepire il mondo intorno a noi.
Siamo sempre stati abituati a viaggiare in aereo perché convinti che le distanze fossero troppe?
Bene,
perché non provare a godersi il paesaggio che cambia man mano che, lentamente o meno, cambiamo regione o paese su un sedile comodo di un treno alta velocità?
Proviamo!
Non potrà mai essere così tanto brutta questa esperienza.
Sicuramente non tanto quanto l’esperienza di perdita di habitat naturali, degrado totale dell’atmosfera e disastri ambientali continui…no?
Pensiamoci.
E modifichiamo qualche piccolo dettaglio dei nostri spostamenti.
Intanto…
alla prossima stupendi EcoWarriors!