I Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE) rappresentano una particolare categoria di rifiuti appartenenti alla nostra società moderna.
Parliamo soprattutto di oggetti che, per funzionare, dipendono dall’elettricità o comunque da un campo magnetico.
Tra questi ritroviamo, ad esempio, lampadine, frigoriferi, condizionatori, console da gioco e chiavette USB.
Negli anni abbiamo costruito una società fondata, ma soprattutto dipendente, da tutti questi oggetti elettronici.
Sono proprio il nostro tenore di vita e la nostra così tanto evidente dipendenza da tutti gli oggetti elettrici ed elettronici che causano questo costante aumento di rifiuti RAEE.
Per non parlare poi della nostra “convinzione” nel dover cambiare, e quindi buttare, i nostri oggetti dopo pochissimo tempo!
E questo per il semplice e futile motivo che “è uscito il modello nuovo che ha quella funzione in più che tanto speravo”.
Il problema più grande è che, però, questo nostro assurdo comportamento, ci porterà a vivere un futuro non proprio così tanto roseo!
Per quale motivo?!
Continuiamo a leggere e capiremo meglio!
RAEE come nuove risorse: è ancora possibile?
Valutando l’andamento degli ultimi anni si ritiene che il volume dei RAEE sia destinato a crescere sempre di più, arrivando persino a raggiungere ben 74 milioni di tonnellate di rifiuti nel 2030.
Questi sono dati veramente impressionanti e di cui tener conto sicuramente,
ma non sono qui solo per trattare discorsi pesanti e difficili
(che comunque rimangono fondamentali)
ma sono qui anche, e soprattutto, per cercare di trovare dei modi per poter migliorare la nostra quotidianità e avvicinarci ad una vita meno tossica.
Questo è il motivo per il quale vi dico che si, possiamo ancora attivarci per cercare di migliorare i nostri atteggiamenti nei confronti degli oggetti elettrici ed elettronici!
Possiamo infatti trasformare tutti questi rifiuti in nuove risorse.
Come?
Informandoci e adottando dei nuovi comportamenti più responsabili.
Un problema in parte economico
Non dimentichiamoci, comunque, che sia la produzione sia lo smaltimento indiscriminato dei vari apparecchi elettronici comportano degli enormi danni economici a tutta l’intera società umana.
Solo nel 2014
(quindi parliamo di UN SOLO ANNO),
tramite lo smaltimento di oggetti elettronici, è stata registrata la perdita di metalli preziosi dal valore di ben 56 MILIONI DI EURO.
(Qualcuno di voi ha anche solo la minima idea di quanti siano 56 milioni di euro?!)
Ma come mai tutti questi scarti? Tutti questi rifiuti?
Sappiamo fin troppo bene quanto la nostra società, ormai, basa le proprie giornate sull’utilizzo costante di apparecchiature elettriche ed elettroniche (le cosiddette “AEE”).
Il problema, però, è che quando questi dispositivi raggiungono la fine della loro vita utile
(è un termine carino per dire che sono oggetti che non funzionano più o non sono più alla moda con i tempi, e quindi via! …
Che il consumismo sia con noi!)
non siamo mai in grado
(o molto raramente)
di smaltirli correttamente.
Lo spreco di tutti questi apparecchi elettrici ed elettronici rappresenta ormai una crisi ambientale tanto grave quanto quella che riguarda il consumismo alimentare.
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RAEE e non “semplice” spazzatura
Quante volte abbiamo buttato nel primo secchio dell’immondizia dispositivi elettronici come cellulari o asciugacapelli senza nemmeno rendercene conto?
Senza nemmeno domandarci se sul serio quello fosse il loro posto?
E soprattutto,
quante volte abbiamo buttato un apparecchio solo perché ne abbiamo comprato
o ce ne hanno regalato
un altro più potente o più nuovo, anche se il nostro, seppur vecchio, era perfettamente funzionante?
E il punto è che, in quel preciso istante in cui abbiamo buttato quell’apparecchio nella spazzatura, abbiamo contribuito ad un aumento dell’inquinamento e ad un ulteriore ed inutile spreco di materiali preziosi.
Entriamo nelle nostre case e per 5 minuti guardiamoci intorno con attenzione:
quanti apparecchi elettronici abbiamo in ogni stanza?
E chiusi in cantina o dimenticati in cassetti e armadi vari?
TV, cellulari vecchi, frigoriferi, computer.
Questi sono tutti oggetti che prima o poi riterremo spazzatura.
Ma dobbiamo smetterla di reputarli spazzatura comune.
Non lo sono!
Sono apparecchiature elettroniche ed elettriche che, proprio per questo motivo, sono soggette a delle normative di smaltimento ben precise.
RAEE come “miniere urbane”
Tra i vari materiali che ritroviamo sicuramente all’interno dei RAEE,
Sono presenti tante materie prime come ferro, alluminio, rame e plastica,
ma anche un’infinità di metalli pesanti.
Tutti elementi che danneggiano la salute umana e l’ambiente!
È proprio per questo motivo che diventa di fondamentale importanza cercare di riciclarli il più possibile e di smaltirli nel migliore dei modi;
così facendo non solo riduciamo lo spreco, ma possiamo contribuire al ripristino delle risorse vitali per un’economia circolare.
Solo in Italia la produzione annuale di RAEE supera il milione di tonnellate,
cioè quasi 18 kg di tonnellate di rifiuti ogni abitante… all’anno!
E, sempre e solo in Italia,
nonostante gli sforzi per cercare di promuovere una gestione corretta dei RAEE, la media di smaltimento adeguato è di circa il 34,4%,
numero ben inferiore alla media europea del 42%.
È stato infatti dimostrato che molti di questi rifiuti in Italia finiscono nelle discariche, creando problemi ambientali,
o vengono esportati illegalmente, creando ovviamente problemi di tipo economico.
Ma quali sono questi RAEE?
Di cosa parliamo quindi nello specifico?
In ambito domestico possiamo suddividere i RAEE in 5 categorie principali:
- Gruppo R1: grandi elettrodomestici come frigoriferi e congelatori;
- Gruppo R2: “grandi bianchi” come forni e lavatrici;
- Gruppo R3: televisori e monitor;
- Gruppo R4: elettronica di consumo come telefoni e computer;
- Gruppo R5: sorgenti luminose.
E riconoscere un RAEE è fin troppo semplice in realtà:
il prodotto presenta un’etichetta con un simbolo di un cassonetto barrato?
Perfetto! Quello è un RAEE.
Esiste inoltre una normativa che disciplina la gestione e lo smaltimento dei rifiuti: il Decreto Legislativo 49 del 14 marzo 2014.
Questo Decreto indica i comportamenti adeguati da seguire per un miglior smaltimento dei RAEE, considerando il comportamento da adottare da parte di TUTTI i protagonisti di questa orrenda storia.
Partiamo quindi dai produttori e distributori di AEE (Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche), che sono obbligati a seguire specifiche regole di smaltimento tramite sistemi di gestione individuali e collettivi,
arrivando fino ai produttori di RAEE, cioè noi consumatori finali che dobbiamo seguire delle linee guida specifiche per poter contribuire, in maniera responsabile, allo smaltimento di questi rifiuti.
Ed è arrivato quindi il momento:
abbiamo capito che i RAEE sono il demonio,
bene.
Ma come fare quindi per evitare di inquinare il meno possibile tramite questi rifiuti così particolari?
Partiamo dall’inizio.
1. Differenziamo il più possibile
Ebbene si,
anche se ormai tanto discussa e chiacchierata da tutti noi da diversi anni, sicuramente la prima cosa da fare per ridurre il problema è iniziare (o perfezionare) la nostra raccolta differenziata.
È fondamentale non mischiare questi RAEE con gli altri tipi di rifiuti, che siano essi plastica o vetro, o rifiuti indifferenziati.
I RAEE sono, come abbiamo detto finora, rifiuti a sé. Sono elementi particolari che vanno quindi buttati in aree ben definite.
2. Sbarazziamoci di ciò che è nocivo
Per cercare di ridurre l’inquinamento ambientale è importante non tenere nelle proprie case, cantine o soffitte che siano, materiali elettronici per troppo tempo.
Questi, essendo prodotti con materiali nocivi (come appunto anche metalli pesanti) diventano nel tempo delle vere e proprie “discariche a cielo aperto” nei nostri appartamenti.
Per questo motivo, cerchiamo di dedicare una mezza giornata in cui siamo liberi da impegni
(si lo so, sembra quasi una battuta!)
a raccogliere tutte le apparecchiature ormai inutilizzate in giro per la casa.
E stando poi ben attenti a dove e come smaltirli,
liberiamo le nostre case da queste bombe ad orologeria!
3. Cerchiamo i Centri di raccolta nel nostro comune
Una volta che abbiamo capito e deciso quali tra i tanti apparecchi dentro casa sono i nostri più grandi nemici, dobbiamo capire che fine farli fare.
Bene,
sicuramente non andiamoli a buttare nell’indifferenziato o sul marciapiede.
(Che poi, oltre all’enorme tossicità di questi materiali, tutti quegli oggetti abbandonati lì per strada non vi danno un senso di trascuratezza e tristezza immensa?!)
Questi rifiuti, come detto ormai un’infinità di volte
(ma mai abbastanza)
richiedono un trattamento speciale e devono quindi essere smaltiti correttamente.
La cosa migliore da fare quindi quale sarà?
Sicuramente tenerli separati dagli altri rifiuti e portarli nei centri ecologici del proprio comune di residenza.
In queste aree, infatti, i RAEE vengono trattati in maniera adeguata, in modo da poterli poi sottoporre a processi di riciclo.
Inoltre, la gestione di questi rifiuti è un compito che viene affidato ai comuni.
Sono infatti loro che forniscono dei Centri di raccolta dedicati proprio allo scopo di raccogliere e riciclare i RAEE.
Una volta poi finiti in questi Centri di raccolta, i RAEE vengono inviati agli impianti specializzati per il trattamento,
che comprendono attività quali la decontaminazione, la frantumazione e la separazione dei materiali riciclabili.
Questo è infatti l’unico procedimento possibile per fare in modo che questi rifiuti tanto nocivi vengano gestiti in maniera sicura ed efficiente, portando così anche alla riduzione dell’impatto ambientale e proteggendo la salute pubblica.
4. Diamo importanza anche ai negozi
Non abbiamo tempo o voglia
(per qualsiasi motivo)
di portare i rifiuti nei Centri di raccolta?
Nessun problema: abbiamo un’alternativa a portata di mano!
Chiediamo aiuto ai negozi di elettronica o persino ai supermercati.
Infatti queste attività molto spesso offrono dei servizi di ritiro e di smaltimento dei RAEE direttamente presso i loro punti vendita.
Ad esempio, una televisione che non funzione più e che vogliamo sostituire con una TV più moderna,
invece di buttarla per strada
(vi prego no! Evitiamoci ulteriori schifezze sui nostri marciapiedi!),
possiamo restituirla al negozio ed acquistarne una nuova, grazie proprio al principio definito “uno contro uno”!
Se invece vogliamo disfarci di RAEE di piccole dimensioni come rasoi elettrici o lampadine, possiamo tranquillamente restituirli al negozio senza obbligo di acquisto.
Non male, no?!
5. Consideriamo sempre la donazione
Prima di liberarci di un vecchio dispositivo cerchiamo sempre di capire se potrebbe essere ancora utile o meno.
È ancora funzionante?
È in buone condizioni?
Potrebbe quindi durare ancora qualche anno?
Bene,
non buttiamolo, ma cerchiamo di dargli ancora qualche anno di vita!
Esistono infatti diverse alternative al semplice smaltimento.
Possiamo per esempio regalare il dispositivo a chi ne ha bisogno,
oppure possiamo provare a rivenderlo a negozi specializzati in prodotti usati,
o anche, se sappiamo qualcosa di elettronica, possiamo studiare qualche opzione di aggiornamento per cercare di prolungare la vita utile di questo apparecchio!
Insomma,
sono diversi i modi per non rendere, dopo solo pochi anni, un oggetto elettronico un rifiuto!
A volte possiamo persino andare incontro al riciclo avendo di contro una buona opportunità economica.
I vantaggi di un corretto smaltimento
Un corretto smaltimento dei RAEE è quindi l’elemento fondamentale per migliorare e favorire una buona sostenibilità ambientale.
Tutti i metodi di cui abbiamo parlato in questo articoli sono degli ottimi approcci per cercare di prolungare il più possibile la vita dei prodotti e per favorire ulteriormente tutte le attività dell’economia circolare.
Ma vediamo nel dettaglio quali sono i vantaggi di questo corretto smaltimento dei RAEE.
Prima di tutto il riciclo di questi oggetti sicuramente consente il recupero di materiali preziosi per la produzione di nuove apparecchiature elettroniche,
e ciò contribuisce ad una migliore transizione ecologica e ad un progresso digitale “più sano”.
Inoltre i RAEE, se smaltiti in maniera sbagliata, causano un’enorme minaccia ambientale.
Questo significa quindi, che un buono smaltimento dei rifiuti porta a ridurre l’inquinamento e a preservare così le risorse naturali.
In più, seguendo queste poche dritte di gestione dei rifiuti, contribuiamo direttamente ad una riduzione delle emissioni di anidride carbonica e quindi, automaticamente, diventiamo parte integrante e fondamentale della lotta contro il cambiamento climatico.
In sintesi
La gestione responsabile dei RAEE è quindi un’attività fondamentale per affrontare le varie sfide ambientali legati a questa illimitata crescita dei rifiuti elettronici.
Dobbiamo imparare a preservare l’ambiente e il pianeta con tutte le nostre forze e la nostra buona volontà,
e a vincere la pigrizia.
È importante fare di tutto per garantire a noi, al pianeta e alle generazioni future, un futuro sostenibile e meno soggetto ad inquinamento e devastazione costante di tutto ciò che ci circonda.
Dobbiamo imparare a conoscere di più,
a comprendere quali siano le abitudini umane che continuano a peggiorare la situazione ambientale,
dobbiamo imparare a mettere al nostro stesso livello anche il suolo, l’atmosfera, l’acqua, e tutti gli organismi che come noi cercano solo di sopravvivere in questo mondo pieno di rifiuti e di tossicità che ci sta lentamente uccidendo.
Dobbiamo aggiornarci.
Sempre.
Costantemente.
Ed è proprio per questo motivo che,
a voi grandi Eco Warriors,
vi do appuntamento alla prossima settimana per nuovi aggiornamenti e nuove meravigliose idee!
[…] sarebbe importante trovare vari e diversi modi per evitare il più possibile di alimentare queste discariche con i nostri rifiuti di natura elettrica […]